Nino D’Angelo: “Geolier? I cazzotti in faccia me li sono presi tutti io”
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In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Nino D’Angelo ha parlato delle critiche ricevuta da Geolier in occasione della partecipazione allo scorso Festival di Sanremo. In particolare, il cantante ha raccontato: “All’epoca mia non c’erano i social e si vedeva poco la reazione della gente, ma ho passato la stessa cosa nel 1986, quando l’Italia era ancora più razzista. Ora tutti vogliono essere napoletani, mentre io arrivo da un periodo in cui di Napoli si parlava solo male”.
“I cazzotti in faccia me li sono presi tutti io, ma va bene così, ho lottato per la patria. Oggi per tanti rapper sono un idolo ed è un vanto ma rimango un melodico, è giusto che ci siano le rivoluzioni di ogni tempo. Sono un po’ quello che ha aperto la strada al dialetto e sono stato coraggioso a non mollare mai. Qualcuno a Sanremo si è dimenticato che Geolier non era il primo. E venivo dalle periferie anche io”.
“Se mi sono sentito snobbato? Molto. Ho subito molto razzismo musicale e anche umano. Quando sono venuto a Milano negli anni 70 ero il terrone d’Italia, ma non me ne fregava niente, vendevo dischi e andavo avanti. Oggi la parola terrone è diventata simpatica, ma allora non lo era. Ora la gente mi ama e mi vede come un papà buono, mi sono sposato una sola volta e sono fuori moda: sono tutti separati”.
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