Settembre 19, 2024

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Perde al videogames e stermina i vicini

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Un videogioco può portare alla follia? Chissà, in Russia, iniziano a crederlo. Proprio lì infatti e nella città di Krasnoyarsk per la precisione, a causa di un videogioco si è consumato un efferato omicidio. La ricostruzione è stata ultimata e certificata nell’ambio di un processo ultimato pochi giorni fa. L’assassino è un 34enne di nome Ivan Yezhov. La furia dell’uomo che in pochi minuti ha sterminato l’intera famiglia del vicino è scattata a causa di un videogioco chiamato Doom Eternal.

Yezhow ha confessato nell’aula di tribunale, cadendo sotto i copi dell’accusa, l’intera ricostruzione avallata dai dettagli raccolti sulla scena del delitto.

L’ACCADUTO

Il 34enne infatti, pare non riuscisse ad avanzare di livello a Doom Eternal. La rabbia per la propria incapacità di fare progressi nel gioco nonostante i suggerimenti da lui reperiti sul web avrebbe quindi completamente “devastato” la psiche dell’individuo, già per altro incline all’abuso di alcol.  Completamente ubriaco Yezhov ha imbracciato un coltello e uscito di casa si sarebbe inidrizzato sull’uscio dei vicini. Lì, dietro la porta socchiusa, ad accorgersi dell’uomo c’era la malcapitata Elena Mutovina. Elena, 47enne giornalista radiofonica e televisiva, ha subito provato a chiudere la porta.

UNA FAMIGLIA STERMINATA

Il 34enne avrebbe reagito pugnalando mortalmente al collo la giornalista e avventandosi con forza verso il padre 77ettene della vittima, caduto immediatamente sotto i colpi del folle. Dopo avere ucciso la Mutovina e il padre di lei, Yezhov, prosegue la ricostruzione forense, avrebbe puntato Daniella, ossia la figlia di 9 anni della giornalista. La piccola, terrorizzata a morte per avere assistito all’uccisione della mamma e del nonno, avrebbe provato a fuggire dalla furia dell’uomo, rifugiandosi nel bagno di casa, ma anche lei è alla fine morta accoltellata.

L’ARRESTO

L’omicida è stato arrestato dalla polizia cinque giorni dopo il ritrovamento dei tre cadaveri e, in seguito alla sua incarcerazione, ha iniziato a collaborare con gli inquirenti, per poi confessare i suoi crimini. La pubblica accusa ha inoltre denunciato il sadismo dell’indagato, rappresentato dal fatto che quest’ultimo ha “abusato dei tre cadaveri” e dal tentativo del 34enne di nascondere le prove del suo delitto alterando la scena del crimine. Prima di fuggire, l’assassino aveva infatti messo il suo coltello in mano al padre deceduto della Mutovina, così da fare credere agli inquirenti che il killer fosse l’anziano.

Yezhov, durante il processo ha confermato la tesi dell’accusa, ammettendo il pluriomicidio  provocato dalla sua incapacità di avanzare di livello a Doom Eternal Follia virtuale, trasformatasi in un’orrenda tragedia reale.

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