Settembre 21, 2024

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Cesare Cremonini ricorda Mihajlovic: “Lo conobbi a una cena, pensai ora mi fulmina…”

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Un pomeriggio magico quello vissuta ieri allo stadio Dall’Ara dove il Bologna prima della gara con la Roma, vinta per 2-0, ha ricordato Mihajlovic. Allo stadio era presente anche Cesare Cremonini che sui social ha raccontato di come in passato ha conosciuto Sinisa: “Ho conosciuto Sinisa a cena da un amico comune, in una saletta privata di un ristorante caro a entrambi, guardando una partita di calcio. Era la prima volta che lo incontravo ed ero felice di conoscerlo perché il Bologna, grazie al suo spirito, aveva ritrovato fiducia in un momento difficile. Certo, sedersi di fianco a Mihajlovic in una stanzetta di quattro metri per due non è una cosa che ti mette subito a tuo agio… Dopo una stretta di mano che mi fece pensare “fortuna che ho stretto bene anche io…” ci sedemmo e Sinisa teneva la sua armatura di ferro bene in vista, forse per studiarmi un po’.

Senza guardarmi mai negli occhi rispondeva alle mie domande di curiosità con risolutezza. Avevamo un ricco antipasto di verdure davanti e una partita appena cominciata da condividere. Dopo qualche minuto vidi i suoi occhi tradire una leggerezza e una curiosità vispa, da ragazzino, totalmente inaspettata. Iniziò a fissare in modo intermittente il mio tatuaggio di Freddie Mercury sull’avambraccio sinistro. Pensai: “ecco, ora mi fulmina”. Poi la sua voce inconfondibile ruppe il silenzio, tra il serio e il faceto: “È un re serbo quello?”. A momenti mi andava di traverso tutta la forchetta. “È Freddie Mercury mister!”. “Ah, ecco! Anche re serbi hanno baffi”. Scoppiammo a ridere”.

Da quel secondo Sinisa tirò fuori tutta la sua allegria e dolcezza (e dolore e umanità che diventano verità e si mischiano con la storia della sua infanzia nella fantasia del calcio). Continuammo a scriverci e sentirci spesso, sempre con grande allegria. Mi spediva le grappe della sua terra a casa e io non potevo credere che dietro a un guerriero così ci fosse tanta giocosa generosità. Io spero, anzi sono sicuro, che ieri Sinisa fosse orgoglioso della sua famiglia, dei suoi tifosi e dei giocatori di questa città, ha concluso il cantante.

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