Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi, la denuncia dei domestici: "Pagati 2 euro l'ora, in nero!"

Una brutta storia, che ha per protagonisti Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi, approda in tribunale. Sul tavolo due cause di lavoro e una denuncia penale per violenza privata. Per come raccontato da S.B. ed E.C. è la cronaca di sfruttamento del lavoro irregolare, documentata da video e messaggi vocali con la coppia vip. La storia si svolge a Formello, sulle colline tra il Lago di Bracciano e il Tevere, dove i due hanno una villa con piscina. Fino a pochi mesi fa, a occuparsi della tenuta – 450 mq e 2mila di verde – c’era un’altra coppia italiana, che Russo e Turchi avevano ingaggiato per pulire la casa e curare il giardino. “Un rapporto di lavoro che in otto mesi, nonostante le promesse, non è mai stato regolarizzato”.

Per questo motivo, riporta Il Fatto Quotidiano, sono state incardinate al Tribunale del Lavoro di Tivoli due cause civili. In queste si chiede il riconoscimento del vincolo di dipendenza e subordinazione dei custodi che svolgevano il proprio lavoro sette giorni su sette, festivi infrasettimanali compresi. Niente ferie, festività, straordinari, malattia o permessi. Dalla ricostruzione, addirittura, emerge che la retribuzione era inizialmente pari a 700 euro ciascuno, scesi poi a 500. Vale a dire 2,2 euro l’ora, meno della metà di quanto previsto dai contratti di categoria.

La situazione, secondo le ricostruzioni, diventa ancora più grave quando il custode chiede per l’ennesima volta la regolarizzazione del rapporto di lavoro. Per tutta risposta, Turchi rispondeva decurtando la coppia e intimandone la cacciata. “Nell’urlare queste parole – si legge nelle carte alla Procura di Tivoli – portava a pochi millimetri dal mio visto la sua mano tesa, facendo capire al sottoscritto che questa volta si era fermato ma che non sarebbe stato così la prossima volta”. Messi alla porta, infine, i domestici riescono a strappare 10 giorni di preavviso, ma il 17 febbraio vengono mandati via. I proprietari di casa si rifiutano di pagare la liquidazione, ma offrono una cifra di 325 euro ciascuno. Tutto questo dopo la firma di una rinuncia a ogni futura pretesa economica. Il Tribunale ha fissato un’udienza a dicembre, l’altra per l’8 marzo 2022.

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