Ucraina-Russia aprono a un possibile accordo. Zelensky: “Segnali positivi”
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Prosegue l’invasione della Russia in Ucraina al 35° giorno di guerra. Dai colloqui svolti nella giornata di ieri nel palazzo Dolmabahce a Istanbul, filtrano i primi spiragli di pace. In tre ore di negoziati, le delegazioni di Russia e Ucraina hanno aperto per la prima volta a un possibile accordo, ma si attende l’ultima parola di Vladimir Putin. In questo senso, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato: “I segnali che arrivano possono essere definiti positivi“, aggiungendo di “non vedere alcuno motivo per fidarsi delle parole di Mosca, ma di attendere risultati concreti”. Lo apprende l’ANSA.
“L’Ucraina – prosegue Zelensky – continuerà il processo di negoziazione nella misura in cui dipende davvero da noi. Contiamo sui risultati. Ci deve essere una vera sicurezza per noi, per il nostro Stato, per la sovranità, per il nostro popolo. Le truppe russe devono lasciare i territori occupati. La revoca delle sanzioni contro la Russia può essere prevista solo a guerra finita”. Anche l’Occidente ha espresso forti perplessità sulle reali intenzioni dello zar. Usa, Regno Unito e Ue sottolineano di voler attendere il passaggio dalle parole ai fatti. Mentre per Pentagono i russi non si stanno ritirando da Kiev, ma si stanno “riposizionando”, e “la minaccia” sulla capitale “non è finita”.
Bombardamenti verso Kiev:
Nonostante i “segnali positivi” sottolineati dal presidente ucraino, nella notte sono continuati i bombardamenti nei dintorni della capitale ucraina Kiev. Nuove forti esplosioni infatti si sono sentite questa mattina vicino a Kiev. Lo riferisce una corrispondente della Bbc e la giornata – aggiunge – è iniziata con il suono delle sirene anti-aeree.
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