Zerocalcare si racconta al ‘The Guardian’: “La gente mi diceva che non avevo talento”

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3 anni ago Elena Bravetti

“Non ho mai pensato che disegnare fumetti potesse essere la mia principale fonte di reddito. Anche perché molte persone mi dicevano che non avevo abbastanza talento per diventare un fumettista”. Michele Rech, in arte Zerocalcare, ha parlato della sua arte e della sua esperienza come disegnatore in un’intervista rilasciata al The Guardian. A dieci anni dal suo primo graphic novel, si è raccontato: “L’ultima volta il firmacopie è durato 14 ore. È estenuante. Mi dicono che dovrei assumere un agente, qualcuno che metta dei limiti a questa cosa. Ma per me sarebbe un’ingiustizia, e mi sentirei in colpa”.

L’apice del successo, tuttavia, l’ha raggiunto quest’anno con ‘Strappare lungo i bordi’: “Devo imparare che le cose non sono come erano un mese fa. E non è facile per uno come me. Com’è nato il progetto? Ero ossessionato dall’idea. Prima di tutto per la musica, perché avevo sempre citato delle canzoni nei racconti ma sapevo che molte persone non le avrebbero mai ascoltate. E io volevo che lo facessero. Quindi ho inviato a Netflix centinaia di e-mail finché alla fine non hanno accettato”.

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