Luxuria e la paura della transizione completa: “Perché non lo faccio”
2 min readRitorno in tv per Vladimir Luxuria che tornerà ad essere allieva in “Back to school”, nuovo programma di Italia 1 condotto da Nicola Savino con lo scopo di far superare dei nuovi esami a tanti vip. In attesa di rivederla in televisione, l’attivista LGBTQ+ si racconta a Libero Quotidiano parlando del programma, dei pride e di una confessione riguardo la sua transizione.
“Al Pride non si deve mica andare vestiti come a una riunione della Cgil. L’idea era quella del “voi fate finta di non accorgevi di noi? E allora noi ci facciamo notare il più possibile. Con la morte di Don Gallo, grazie ad alcuni amici preti e al nuovo approccio di Papa Francesco. Mi ha migliorato la qualità della vita. L’inclusione sessuale nella fede religiosa è il vero prossimo traguardo. In questo i valdesi, gli anglicani e i buddisti sono più avanti dei cattolici che sono meglio dei musulmani e degli ortodossi“.
E sulla mancata transizione completa, Vladimir Luxuria parla così:
“Come mai non ho voluto fare il passo decisivo? Sì è vero che ho detto “adeguo la mia esteriorità alla mia intimità”. Il fatto è che l’anestesia mi terrorizza. Anche se poi è vero: mi sono rifatta naso, labbra e davanzale in una botta sola. E, a dire il vero, attiravo l’attenzione degli uomini più come trans. La transizione richiede vari fasi: avendo piena proprietà del corpo si può fermare in qualsiasi momento. Ma anche andare avanti; non è detto che non cambi del tutto e mi operi. La pensava così anche Eva Robin’s”.
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