Settembre 19, 2024

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Eva Henger: “Nel 1998 sono stata molestata da un produttore importante”

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Eva Henger si racconta. Ai microfoni di Mowmag, durante una lunga intervista, la showgirl ungherese si è confidata su temi importanti come le molestie subite e il decennale dalla morte del suo ex marito Riccardo Schicchi. Tutto è partito dai ricordi del Natale: “Fortunatamente, ce ne sono stati tantissimi di Natali belli nella mia vita. Li ricordo tutti perché fin dall’infanzia ho sempre adorato questa festività. Forse i più belli sono stati quelli passati in Italia quando sono riuscita a riunire tutta la mia famiglia. C’era ancora Riccardo, i bambini e una volta sono venuti da noi anche i miei genitori. Ecco, forse quello è stato il miglior Natale di sempre. Perché il Natale lo fanno le persone che amiamo“. 

Recitare con Di Caprio

Sì. Ho fatto una piccola parte nel film ‘Gangs of New York‘ e avevo anche delle scene (poi tagliate in fase di montaggio) con Leonardo Di Caprio. Un’esperienza comunque meravigliosa, sono stata sul set un mese intero e tutti i giorni ho potuto vedere Scorsese insieme a quegli incredibili attori all’opera. Indimenticabile. No, no. Ma che sguardi languidi! (ride, nda) Anche se devo dire che nel corso del mese in cui sono stata su quel set, cominciavo le giornate ogni giorno nella roulotte di Di Caprio…“.

Giornalista molestata in diretta

Beh, penso che quello era un cretino. In più, secondo me, probabilmente aveva in corpo almeno due o tre birre. Spero che la moglie l’abbia rincorso dentro casa con un bastone per tre giorni, come minimo. Se fossi stata io, col manganello l’avrei fatto correre, sia se fossi stata la moglie o la giornalista. Anzi, così doveva andare: prima avrebbe dovuto prenderlo a manganellate la giornalista, e poi, una volta a casa, si sarebbe dovuto ritrovare la moglie a dargli il resto. Sì, sempre col manganello. Nei panni della moglie l’avrei fatto in quanto donna offesa e per la vergogna di ritrovarmi un marito così cretino. In quelli della giornalista molestata, invece, per fargli capire che la simpatia è proprio un’altra cosa. Perché sono convinta che lui l’abbia fatto sicuro di risultare simpatico. Invece è solo un imbecille“.

Situazioni simili 

A me è successo solo una volta, è stata una situazione molto imbarazzante. Purtroppo non avevo dietro un manganello (ride, nda), però mi sono difesa. In altre occasioni ci sono stati dei corteggiamenti sicuramente fuori luogo, ma ho saputo gestirli con eleganza e naturalmente senza mai pensare nemmeno per un secondo di cedere. Allora, non voglio fare nomi. Però mi è capitato questo colloquio di lavoro con un produttore cinematografico importante, non legato al mondo dell’hard. Un matto che all’improvviso, durante la conversazione, se l’è tirato fuori davanti a me. Purtroppo per lui, io ho la lingua lunga, quindi per prima cosa l’ho mandato a fanculo. Il produttore mi ha rincorso a braghe ancora calate verso la porta e a quel punto gli ho urlato: “Ma che cazzo stai facendo?”. Poi gliene ho dette di tutti i colori così forte che non sentivo cosa mi stesse dicendo lui (e non ne ero neppure interessata). Comunque borbottava qualcosa sul fatto che io fossi pazza. Io, eh? Era il 1998. Un’esperienza indimenticabile (ride, ndr). Però sono contenta di averla gestita da sola senza troppi piagnistei. È stata semplicemente una situazione assurda e quel matto ha avuto quel che si meritava già lì sul momento“. 

Riccardo Schicchi

Posso dire che a me non sembrano essere passati 10 anni perché lo sento sempre vicino a me. Mi manca molto. Pensa che ogni 25 dicembre Riccardo si vestiva da Babbo Natale e stava insieme a noi, anche quando stavo già con Massimiliano. Però sono felice perché allo scadere dei dieci anni, scade l’affitto dell’urna in Italia quindi finalmente potrò portarlo con me qui in Ungheria e avrò la possibilità di andare a fargli visita più spesso“.

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