Settembre 19, 2024

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Alessandro Borghi: “Ai miei figli direi di andare via dall’Italia”. E sulla fidanzata Irene…

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alessandro borghi

Alessandro Borghi è uno degli attori italiani più apprezzati nel panorama del cinema italiano e non solo. L’attore tornerà al cinema con Mondocane unico titolo italiano presente alla prossima Mostra del cinema di Venezia (e nelle sale dal 3 settembre). Borghi si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a IoDonna in cui oltre che di lavoro ha parlato anche della sua vita privata.

La prima menzione speciale è alla sua compagna Irene Forti che lo ha aiutato ad acculturarsi ulteriormente: “Il merito del fatto che abbia ricominciato da un annetto a questa parte a leggere molti libri è della mia fidanzata (Irene Forti, manager e modella, ndr ), la persona più acculturata che io conosca, che divora quattro libri a settimana: cosa che mi faceva sentire un ignorante, quindi ho detto ok, mettiamoci in pari”.

Poi su pregi e difetti Borghi ammette: Difetti ne ho un sacco: ho una mania del controllo che deriva in parte dal mio segno zodiacale, la Vergine,e in parte dal fatto che – è cosa nota – sono affetto dalla sindrome di Tourette che fa parte dei disturbi ossessivo-compulsivi, e quando qualcosa non va come voglio mi arrabbio. Questo mi spinge da un lato a fare bene le cose, dall’altro a essere poco simpatico nei confronti degli altri. Spero che la mia fidanzata non legga questa intervista, perché lei me lo dice sempre e io nego: ma a volte sono convinto che il mio modo sia l’unico giusto. Dentro so che non è così, però me ne accorgo magari una settimana dopo (ride). Pregi? Boh, forse che rido molto, soprattutto di me stesso!”.

Infine, il messaggio che darebbe ai suoi figli: “La prima cosa che farei sarebbe mandarli via dall’Italia, un Paese meraviglioso dove però – se già prima non c’era una reale libertà – con l’avvento dei social ce n’è ancora meno: siamo liberi solo per finta. Ho vissuto per qualche tempo a Londra lavorando nella serie Diavoli e mi sono reso conto che là le persone sono abituate a sentirsi libere di vestirsi come vogliono, o di mostrare il proprio orientamento sessuale. Se vai al ristorante al tavolo vedi un ragazzo di colore, un cinese, un italiano, un cattolico, un musulmano: ed è la città che ha deciso di abituare i cittadini a essere questo mix di esseri umani. La mia Roma è enorme ma nella testa rimane una piccola provincia, come è provinciale la mentalità dell’Italia in generale”.

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