Settembre 21, 2024

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Violenza sulle donne | Siffredi difende il porno: “Bisognerebbe fare educazione sessuale”

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Rocco Siffredi difende il mondo del porno dalle accuse mosse dall’articolo di Lilly Gruber. La giornalista ha colpevolizzato i video hard disponibili online dell’aumento di casi di stupro commessi da adolescenti.

Il pornoattore all’Adnkronos ha spiegato il suo punto di vista sulla questione: “Il problema alla base di questo fenomeno è che il sesso, oggi, è accessibile anche ai minori e in modo indiscriminato. Bisognerebbe fare educazione sessuale ai più giovani, ma anche un’educazione tecnologica in modo che tutti sappiano cosa vedere o non vedere sul proprio telefonino. Non è vero però che il porno incita alla violenza contro le donne o alla strumentalizzazione del corpo femminile; semmai è la violenza insita nella società odierna che si riversa di conseguenza anche sul porno“.

Il cambiamento del mondo hard

Io faccio l’attore porno da quarant’anni e negli anni ho visto questo mondo cambiare. Quando ho cominciato, negli anni ’80, il sesso lo si faceva in modo normale. Negli anni ’90, poi, abbiamo iniziato a girare le prime scene di rapporti anali, ma di violenza ce n’era poca, quella è subentrata negli anni Duemila, con l’avvento di internet. All’epoca, noi attori avevamo un copione, c’era una storia dietro alle scene di sesso. Oggi non è più così. Oggi ci sono piattaforme che si basano sulla raccolta delle preferenze degli utenti, come delle banche dati, che poi a seconda di ciò che le persone vogliono vedere preparano poi dei contenuti“.

La denuncia sociale

Io ho sempre considerato l’industria del porno lo specchio del sentire della società. E se c’è un aumento della richiesta di questo tipo di scene è perché c’è un aumento di violenza. Ormai molti registi porno – non tutti per fortuna, ma alcuni sì – hanno smesso di preoccuparsi del benessere delle attrici; ad esempio, la donna soffre per una tripla penetrazione anale? Le si fa una punturina per anestetizzare. Non ci si rende conto che così, quello che si anestetizza, insieme a tutto il resto, è la coscienza dei nostri giovani, lasciati soli con in mano un telefono che gli apre un mondo che non sono in grado di gestire e comprendere. I video porno non dovrebbero sostituirsi all’educazione sessuale. Purtroppo nella nostra società lo fanno“.

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