VIP | Morgan racconta il suo passato: “Mi vantai del suicidio di mio padre”
3 min readMorgan è tornato a far parte della giuria di X Factor dopo anni. Condividerà il tavolo con Dargen D’Amico, Ambra Angiolini e Fedez. Proprio da quest’ultimo è tornato a parlare del suo passato. Ospite nel podcast ‘Muschio Selvaggio‘ il musicista ha raccontato come ha vissuto il suicidio del padre: “Me ne sono vantato. È un gesto dissociativo, un gesto disperato. Usi questa cosa, cercando di trovarci dentro un’utilità. Perché altrimenti, oltre al fatto c’hai una beffa. È stato spontaneo. L’ho sentito il giorno del funerale, ho sentito un privilegio di essere figlio di un suicidio. È iniziata quel giorno la mia filosofia, chiedendomi: ‘Che cos’è questo?’. Sono sempre uno che rinasce, ma questo vuol dire anche che sono uno che muore spesso. Mi piacciono i sentimenti profondi, trovo che nel dolore ci sia nobiltà. Il dolore è un marchio che ti eleva“.
Il padre
Parlando del padre lo definisce “un infelice cronico“. “Faceva cose che non voleva fare nella vita e io non l’ho mai visto felice – dice lui. Però, poi ho visto dei filmini degli anni ’60 in Super8, e vedevo un uomo felice. Tant’è che io dissi a mia madre: ‘Chi è lui? Questo chi è?’. Prima era diverso. Non siamo stati noi, però. Mio padre era estremamente affettuoso. Nell’ultimo periodo, sembrava un film horror. Aveva portato una cappa nera dentro casa. Chiedeva a me i soldi, perché io facevo pianobar. Lui aveva problemi economici. La sera che si tolse la vita? Mi portò un rullino fotografico con dentro centomila lire: ‘Così non potrai dire che non te li ho resi’. Poi mi salutò dalla finestra… Ho fatto fatica per mantenere mia madre e mia sorella. Quando qualcuno mi tratta male, mi girano i coglioni perché non sanno quello che ho fatto per essere dove sono oggi. Non voglio che la mia fama mi preceda, ma voglio sempre essere messo alla prova e dimostrare di essere quello che sono“.
Un atto folle
Concentrandosi sul modo in cui il padre è morto, Morgan spiega: “Si è tolto la vita in un modo davvero elegante. Ha preso una lametta, è partito dal polso e ha seguito tutto il braccio fino al collo. Poi ha fatto la stessa cosa sull’altro braccio. Si è disegnato le vene e mi sorprende, perché non era un romantico, non era un artista. Cosa posso fare se non trovare una forma artistica nella morte di mio padre? Mi è sempre venuto un punto di domanda gigantesco. Il padre è l’istituzione, è l’uomo che ti insegna il bene e il male. È l’uomo che ti fa conoscere il mondo. Implode, sparisce, decide di lui di dire basta. E da quel momento ti cade tutto. Perdi tutto quello che sapevi della vita fino a quel mondo. È come un Governo che fa un golpe. Il suicidio non è un atto egoistico, ma è un atto folle. Tu non vedi più niente. Guardi e non vedi. Vedi buio. Non c’è un’uscita, non trovi più l’uscita. Quando uno si ammazza, non vede più l’uscita“.