Settembre 21, 2024

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Sabrina Impacciatore: “Respinsi Depardieu, oggi vorrei che mi mangiasse”. E della gobba sul naso…

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Sabrina Impacciatore sta vivendo un periodo bellissimo della sua carriera. L’attrice ha letteralmente conquistato gli Stati Uniti e ora è alle prese con la seconda stagione della serie che l’ha resa celebre fuori dall’Italia “The White Lotus.

In una lunga intervista rilasciata a il Corriere della Sera l’attrice ha ripercorso alcune tappe importanti della sua carriera partendo da un disagio, quello del naso: “La gobba mi spuntò a 12 anni e non ho mai smesso di piangere fino ai 18, quando in una notte ebbi un incubo. Mi toglievano le bende dopo l’operazione chirurgica e urlavo: chi sei tu? Non mi riconoscevo più. Da lì ho cominciato a prendermi in giro sui miei difetti, il naso, l’altezza. Mamma mi diceva che Bridget Jones l’avevo inventata io”.

Poi gli inizi: “Non è stata una passeggiata. Gli inizi da attrice sono stati talmente scoraggianti che mi dicevano che non avrei mai fatto questo lavoro. Alla scuola di recitazione di Cosimo Cinieri un giorno venne un gigante, Carmelo Bene. Dopo la lezione mi convocò a casa sua. Sembrava la casa di Gabriele D’Annunzio, drappeggi barocchi, ninnoli ovunque, tende di velluto, scura, senza luce. Mi aprì il maggiordomo: il maestro sta arrivando. Mi bombardò di domande. Arrivarono altre ragazze e mi fece restare. Cercava la partner per uno spettacolo su Don Chisciotte. Alle otto di sera mi disse: sei l’unica degna di stare accanto a un genio. Ma sei pronta a rinunciare a tutta la tua vita? Io potrei svegliarti nel cuore della notte per continuare le prove. Rinunciai perché papà ebbe due infarti. Aveva aperto cinque negozi, se ne dovettero chiudere tre. Ci fu una grave crisi economica in famiglia”.

Poi su Depardieu: “Ero agitata, non dormivo la notte, prendevo il Lexotan. Depardieu mi disse nel suo italiano francesizzato perché prendi la pillùla, tu la sera prima di dormire accarezzati le cosce e pensa a me. In realtà andò oltre. Si prese una cotta per me, Scola cercò di proteggermi. Mi sentivo come una bistecca davanti a un rottweiler. Ero in soggezione, oggi vorrei essere mangiata da lui”.

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