Settembre 20, 2024

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La risposta di Collina è ciò di cui il calcio moderno ha bisogno

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Per la prima volta in 92 anni di storia dei Mondiali di calcio, nella lista dei direttori di gara per la prossima edizione in Qatar, ci saranno tre arbitri donne e altrettante guardalinee. Senza ombra di dubbio dover sottolineare un fatto che dovrebbe rientrare nella quotidianità delle cose, è amaro. Ma è altrettanto vero che il paese ospitante dei Mondiali è uno dei più rigidi in fatto di parità dei diritti fra uomo e donna. “Questo conclude un lungo processo iniziato diversi anni fa con il dispiegamento di arbitri femminili nei tornei junior e senior maschili FIFA” ha commentato Pierluigi Collina, presidente del Comitato Arbitri FIFA. “In questo modo, sottolineiamo chiaramente che è la qualità che conta per noi e non il genere. Spero che in futuro, la selezione di arbitri femminili d’élite per importanti competizioni maschili sarà percepita come qualcosa di normale e non più sensazionale”, ha sottolineato ancora l’ex arbitro. “Meritano di essere alla Coppa del Mondo FIFA perchè si esibiscono costantemente ad un livello davvero alto, e questo è il fattore più importante per noi”. Una risposta ponderata e che ben esplica la direzione in cui dovrebbe andare un calcio che esclude ancora troppo il genere femminile. Tra i 36 arbitri scelti dal Comitato arbitri della Fifa ci sono la francese Stephanie Frappart, la ruandese Salima Mukansanga e la giapponese Yoshimi Yamashita. Tra i 69 assistenti c’è Neuza Back (Brasile), Karen Diaz Medina (Messico) e Kathryn Nesbitt (Usa). Un piccolo cambiamento, a fronte della miriade di cui urge il mondo del calcio.

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