Tommaso Paradiso racconta Space Cowboy: "Ispirato ai miei gusti"

Il 4 marzo esce Space Cowboy, il nuovo lavoro di Tommaso Paradiso. L’ex frontman dei Thegiornalisti in estate sarà finalmente in tour dopo anni di stop. All’Ansa ha raccontato il lavoro dietro al suo disco: “Space Cowboy è un disco in cui volevo far sentire la canzone nella sua essenza più pura, svuotata da arrangiamenti, sintetizzatori. Per realizzarlo mi sono chiesto: cosa piace a me nella musica? Cosa voglio ascoltare? E questo è il risultato: un album per sentire quello che non sento in giro. E’ la stessa motivazione che Paolo Sorrentino, con il quale mi confronto spesso, dà al suo cinema“.

Citazioni e ispirazioni

“Ho scopiazzato qua e là, del resto tutti gli artisti che amo, da Quentin Tarantino a Pablo Picasso, hanno molto copiato e citato. E’ strano come le cose che mi piacciono di più sono quelle che me ne ricordano altre. La title track? Ben rappresenta il manifesto del disco ed è quello che sono io in questo momento. E’ il mio testamento. La voglia di fare l’americano, ma nel cuore c’è Vasco, un padre nel bene e nel male. L’America è sempre un orizzonte per noi, è il sogno, ma il disco afferma anche tutta la mia fierezza di essere nato nella melodia e nella drammaturgia italiana. Siamo tutti figli di Lucio Dalla che guardiamo da sognatori all’America. La prima canzone del disco com’è nata? Ad un certo punto si è fermato tutto. E io sono rimasto nella mia camera da letto a guardare il soffitto. E’ un attacco d’ansia che mi ha fatto scrivere questo brano“.

Il rapporto con Franco126

“Siamo davvero amici. Coma anche con Calcutta, con il quale da tempo ci dicono che dovremmo fare una sorta di Banana Republic. Perché no?“.

Essere solista

“Differenze con il me frontman? Nessuna: solo il nome. I dischi li facevo io allora come oggi. Con Dario Faini, Matteo Cantaluppi, Federico Nardelli, Takagi e Ketra. Adesso è lo stesso“.

Sanremo

“Da concorrente non andrò mai in gara al festival. In generale non farò mai una gara canora e non so come mai quest’anno sia uscito il mio nome. E’ il festival della canzone italiana. O siamo a The Voice e valutiamo interpretazione o valutiamo il brano. La musica va fatta dal vivo, ma magari arriva il ragazzino e viene ucciso dall’odio dei social perché stona“.