Covid, esperti al lavoro per un vaccino universale: il punto della situazione
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È corsa contro il tempo per riuscire a mettere a punto un vaccino anti-Covid che riesca a proteggere sia dalle forme del virus già in circolazione che da possibili varianti o nuovi virus dalla struttura simile. Da tempo viene infatti invocata la necessità di sviluppare farmaci che non vedano diminuire la protezione immunitaria fornita contro nuovi ceppi del virus. I vaccini somministrati finora, riporta SkyTg24, sono stati progettati per combattere la prima forma di Covid, quella che ha dato inizio alla pandemia.
L’arrivo delle varianti, soprattutto di Omicron, ha messo in allerta i ricercatori. Alcune mutazioni sulla proteina Spike, quella che il virus utilizza per attaccare le cellule dell’organismo, riescono infatti a indebolire lo “scudo” generato dai vaccini ad oggi disponibili. Gli Stati Uniti, e in particolare il consulente della Casa Bianca Anthony Fauci, hanno parlato degli sforzi che il Paese sta facendo per sviluppare vaccini universali, che funzionino anche contro futuri coronavirus che potrebbero nascere.
“Non dovremo più rincorrere la prossima variante – ha detto Fauci -. Potremo prevenire la prossima pandemia globale”. Lo stesso Fauci ha lanciato un appello, chiedendo al mondo medico di unire gli sforzi per raggiungere l’obiettivo. Una sottodivisione dell’istituto, la NIAID, ha stanziato oltre 1,2 miliardi di dollari in ricerche sui vaccini. Al momento una data per la distribuzione dei vaccini universali non c’è. Ma, come detto dallo stesso Fauci, studi clinici e seguenti risultati sembrano promettenti.
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