Torre del Greco, bimbo muore annegato in mare: madre accusata di omicidio volontario
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La Procura di Torre Annunziata ha emesso un decreto di fermo per la mamma di un bimbo di due anni, annegato nella serata di ieri a Torre del Greco, Napoli. La donna, riporta Il Fatto Quotidiano, è accusata di omicidio volontario. Ancora da ricostruire la dinamica: il corpo sarebbe stato notato in acqua dopo che alcuni presenti avevano bloccato la madre, che minacciava di suicidarsi. La salma è stata posta sotto sequestro e ora è a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa di conoscere gli esiti delle indagini.
Secondo le primissime indagini, sembra che la donna fosse convinta che il figlio di due anni e mezzo fosse affetto da problemi di ritardo mentale. Per questo motivo avrebbe ucciso il piccolo. Sarebbe stato un uomo il primo a tentare di prestare soccorso alla vittima, recuperato ormai privo di vita. A raccontare la vicenda, due minorenni che, poco dopo, si sono gettati in acqua per prestare soccorso all’uomo e al piccolo: “Abbiamo udito le grida di aiuto provenire dalla zona, quando ci siamo avvicinati abbiamo notato una donna sull’estremità della scogliera e un uomo in mare”.
Il drammatico racconto prosegue: “Visto che era in difficoltà, abbiamo deciso di entrare in acqua. Ma già nel portarlo a riva abbiamo capito che la situazione era disperata. Quando siamo tornati verso la scogliera, la signora era in evidente stato di choc e farfugliava qualcosa, dicendo di esser stata rapinata da una persona straniera. Arrivati a riva, c’era chi stava provando a rianimare il piccolo attraverso un massaggio cardiaco, una pratica risultata purtroppo inutile”.
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