Settembre 20, 2024

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Mille, il regista Giampaolo replica alle accuse della Drag Queen Paolo Penelope: le sue parole

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mille

Il video e il singolo Mille del trio inedito composto da Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti sta battendo ogni record e scalando tutte le classifiche. Il pezzo dopo solo una settimana è già disco d’oro anche se questo successo è macchiato dalle pesanti accuse della drag queen Paola Penelope che solo qualche giorno fa in una lunga lettera aveva accusato i produttori del video clip di aver discriminato lei e la sua collega. Secondo la Penelope il suo ruolo è stato marginale e in più occasioni sarebbe stata trattata in malo modo.

Alle sue parole ha replicato proprio il regista del video Antonio Giampaolo ai microfoni di SkyTg24: “Non intendo continuare la polemica ma voglio spiegare che ci dispiace non aver garantito la visibilità che Paola si aspettava. La nostra azienda racconta spesso tematiche LGTB e siamo molto sensibili al tema, quindi queste accuse ci sembrano fuori luogo. Penso che ci sia stata un’incomprensione. Abbiamo trattato Paola con riguardo. Aveva un camerino personale dotato di aria condizionata a uso suo e della collega, dal momento che il loro vestiario di scena è molto complesso, così come il trucco“.

Sulla frase dell’aiuto regista: “Per quanto riguarda il fatto che l’aiuto-regista abbia urlato al megafono ‘trans’, lo nego io come lo negano altre 68 persone presenti. L’ha sentito soltanto lei, che si trovava su un terrazzo a 70 m di distanza. Sono certo che ci sia stata un’incomprensione vista la distanza tra Paola e l’aiuto-regia. Ciò che a noi preme è che non si dica che il mondo dei videoclip sia discriminatorio. Noi ci teniamo a veicolare messaggi di parità di genere, si tratta di tematiche a cui siamo estremamente sensibili. Quindi questa è stata una polemica che lascia il tempo che trova“.

Lavoriamo cercando di far sentire le persone come se fossero a casa propria. Ci dispiace enormemente vedere accostato il nome del mondo del videoclip a cose per noi deprecabili come l’omofobia. Penso ci sia stata un’incomprensione alla base. Forse Paola pensava che sarebbe stata più presente nel video, credeva di apparire di più. Ma si tratta di un videoclip con 60 comparse, addirittura alcuni dei presenti alla fine non si sono visti nel montaggio finale ma nessuno si è lamentato“, ha concluso.

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