Settembre 19, 2024

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Covid, colori regioni: prima di Pasqua possibile cambio nel Lazio

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coronavirus

Doctor holding positive Covid-19 test. Coronavius outbreak crisis. Blood sample in a tube at lab.

I casi aumentano ma l’Rt del Lazio cala, lasciando sperare in un cambio di colore per almeno 3-4 giorni prima di Pasqua. Tutto ciò solamente nel caso in cui anche la prossima settimana si mantenesse il trend in calo. L’Rt è a 1,9, e la soglia-limite è 1. Insieme a questo dato se ne dovrebbe accompagnare un altro: contagi sotto i 250 casi ogni 100 mila abitanti, adesso siamo a 213. Gli esperti lo dicono da giorni: la curva è in crescita, seppur in maniera lieve, e gli effetti delle misure restrittive si faranno sentire tra un po’.

Ma c’è davvero qualche possibilità che il Lazio possa tornare il 29 marzo in arancione? Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Biomedico, ne ha parlato a La Repubblica: “Abbiamo una settimana per capire se questo giro di vite darà i risultati sperati, e cioè una diminuzione di terapie intensive e ospedalizzazioni, altrimenti avremo fallito. Sarebbe meglio restare in rosso fino a dopo Pasqua: e nel contempo dovremmo vaccinare più persone possibile. Altrimenti solo con zone rosse o lockdown da questa epidemia non usciamo, lo abbiamo visto l’anno scorso. Il vaccino è l’unica arma che abbiamo: adesso dobbiamo andare spediti. Lockdown sì, ma vacciniamoci“.

Sulla possibile riapertura si è espresso anche il direttore generale dello Spallanzani. Si tratta di Francesco Vaia, che sulla sua pagina Facebook ha scritto: “Nel nostro orizzonte, anche immediato, devono esserci lo Sport e la Scuola. Bisogna intervenire con azioni strutturali che consentano la loro riapertura. A partire dai trasporti. Continuare a tenere chiusi per lungo tempo questi due segmenti vitali è un errore che pagheremo caramente, soprattutto i giovani. Stili di vita salutari, socialità, famiglie non sottoposte a stress sono farmaci indispensabili che si aggiungono al vaccino ed alle terapie innovative nella lotta alla pandemia”.

Sul fronte vaccinazione si procede a ritmi serrati. Come spiegato dall’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato: “Sono stati già riprogrammati 14 mila appuntamenti delle mancate somministrazioni a causa della sospensione del vaccino AstraZeneca. Contiamo di recuperare in una settimana. Dobbiamo correre. Disdette Astrazeneca? Sono qualche migliaia su 200 mila prenotati. Questo ci rincuora perché per noi la cosa più importante è arrivare presto a un’ampia copertura vaccinale. È inutile presentarsi agli hub chiedendo se sono disponibili dosi avanzate. La modalità della regione Lazio è quella di chiedere di anticipare, facendo un check nel pomeriggio, coloro che già sono prenotati. Se poi avanzano poche dosi andiamo a vaccinare gli anziani a domicilio”.

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